IL VINO CHE VIENE DAI SASSI
L’annata 1968 vede il debutto sul mercato del Sassicaia, un vino coraggioso che all’epoca usciva dal modo canonico di far vino in Toscana.
Il vino prende il nome del terreno sassoso da cui proviene e, per sua natura, è destinato ad arrivare molto lontano.
Vinificazione
Selezione uve tramite tavolo di cernita. Pressatura e diraspatura delle uve soffice e delicata avendo cura di non rompere la buccia degli acini. Successiva fermentazione tumultuosa in acciaio inox a temperatura controllata intorno ai 28° – 30°C (senza alcuna aggiunta di lieviti esterni). Le macerazioni sono state protratte per circa 13-15 sia per il Cabernet Franc che per il Cabernet Sauvignon. Rimontaggi e frequenti délestages hanno privilegiato l’estrazione aromatica rispetto a quella tannica. Fermentazione malolattica in acciaio completata a fine mese di novembre.
Affinamento
Al termine della fermentazione malo-lattica e dopo una turnazione di travasi per assicurarne la pulizia, il vino inizia il periodo di affinamento in barrique di rovere francese per un periodo che va dai 20 ai 25 mesi. La durata dell’affinamento viene decisa tecnicamente in base all’andamento stagionale dell’annata.
La storia
Tenuta San Guido è il risultato di una lunghissima tradizione, di un messaggio etico che si tramanda di generazione in generazione. Racchiude diverse eccellenze, il vino, la Razza Dormello Olgiata e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1889 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra. Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia. Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon (siamo nei primi anni 40). Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a viti a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.
Mario aveva intuito una straordinaria somiglianza tra i suoi terreni di Bolgheri e la regione di Graves a Bordeaux, per via di un suolo principalmente ghiaioso e ciottoloso, misto ad argilla, molto favorevole per la produzione di grandi rossi. Dal 1945 al 1967 il Sassicaia rimane un prodotto strettamente privato, riservato alla famiglia e agli amici. La prima annata ad apparire sul mercato è quella del 1968.
Dopo la laurea all’Università di Ginevra in Economia nel 1955, Nicolò Incisa ,il figlio di Mario, inizia ad affiancare il padre nella gestione della proprietà di famiglia, traducendo quel suo messaggio etico in chiave imprenditoriale con lo scopo di far conoscere le eccellenze del suo territorio.
La lungimiranza di Nicolò Incisa porta l’azienda a diventare una moderna impresa che alla tradizione familiare affianca la competenza di manager indipendenti che fanno evolvere l’azienda e garantiscono la continuità dei valori della Tenuta, accompagnando le nuove generazioni nel conservare e sviluppare questo patrimonio.
Oggi la terza generazione della famiglia come produttori di vino è rappresentata da cinque cugini con il compito di preservare questa cultura, esaltandone e accrescendone i valori. A Priscilla, figlia di Nicolò Incisa, il compito di rappresentare e raccontare, come responsabile delle relazioni esterne, il legame indissolubile che c’è tra l’azienda e la famiglia, una squadra con competenze e passioni eterogenee, cresciuta dentro e fuori i confini della Tenuta, e legatissima a questo territorio.
I loro figli guardano al futuro con gli stessi occhi dei genitori e delle generazioni precedenti. Con un senso di grande responsabilità, consapevoli e motivati dal fatto che a loro è affidata la storia e la continuità della Tenuta San Guido.
Il suolo
Mostra caratteristiche morfologiche diverse e composite, con presenza di zone calcaree ricche di galestro, nonché di pietre e sassi e parzialmente argillosi. Gli impianti di produzione si trovano ad un’altitudine media compresa fra gli 80 e i 400 metri s.l.m., con esposizione a Ovest/ Sud-Ovest.
Il clima
Annata degna di lode la 2016. L’autunno è stato caratterizzato da un clima insolitamente caldo ed asciutto, tranne che per qualche raro acquazzone. Il vero freddo è arrivato a fine novembre con temperature rigide che si sono mantenute basse sia di giorno che di notte, fino a tutto il mese di gennaio. Febbraio, invece, è stato un mese piuttosto umido, con un leggero rialzo delle temperature. Piogge che sono state indispensabili per garantire la riserva idrica del sottosuolo e hanno messo le piante in condizioni di affrontare al meglio il periodo estivo. Ad inizio aprile, il netto rialzo delle temperature ha determinato un anticipo sul germogliamento delle viti di circa 8-10 giorni, ma l’estate è arrivata con la seconda metà di giugno, quando piogge e clima alquanto umido hanno lasciato spazio alle belle giornate di sole e alle temperature estive che però, fatta eccezione per seconda decade di luglio, si sono sempre mantenute su livelli stagionali senza eccessi. Qualche piovasco notturno in agosto ha offerto refrigerio alle piante e lavato le uve, mentre le fresche brezze notturne, condizionate dal mare, hanno accentuato lo sviluppo dei profumi e garantito freschezza e fragranza delle uve che sono giunte a maturazione gradualmente, senza eccessi zuccherini, in una vendemmia che, grazie alle condizioni ottimali, si è protratta fino alla prima decade di ottobre.
PROVENIENZA
Paese: Italia
Regione: Toscana
Vitigno: 85% Cabernet Sauvignon 15% Cabernet Franc
CARATTERISTICHE
Temperatura di servizio: 16°- 18°
Formato: 0.75 lt
Gradi: 13.5%
ABBINAMENTI
Si abbina molto bene a pietanze come:
- Salumi e formaggi stagionati
- Primi e secondi di terra a base di carni rosse e selvaggina
Colore: Rosso rubino intenso
Profumo: Ciliegia, amarena e piccoli frutti di bosco intrecciati a sentori di macchia mediterranea e a note di più evolute di cioccolato e frutta secca tostata
Sapore: Gusto pieno ed elegante con tannini levigati e un’acidità ben integrata. Lungo e profondo il finale in cui si fa più nitida la trama minerale
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